Solitudine stanca

di Elisabetta Granieri Galilei


Ogni mattina al risveglio, mi arriva il suono del tuo lamento,
intermittente e rauco, che sa di antichi casali, di cortili animati, ma
in una vita altra che in triste sorte non ti è toccata.
Che tu beva l'acqua piovuta dal cielo o che la porti il contadino,
vedo dalla finestra ondeggiar la tua modesta criniera bevendo nel
silenzio della mancanza di una compagna.
E ti sembra che questa, dormendo nella solitaria paglia, esser possa
vita peggior possibile. Non sai, asino caro,che io ti salvo da
lontano, orrida fine in mattatoio cruento.
Girolamo, questa è la vita e il tuo destino questo ti ha dato: il vivere
di desiderio triste senza poter dare alcun frutto a questo arido
mondo, ormai fatto solo di cemento armato e asfalto.

© 2021 città futura
disegni © Liz Climo
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