Sogno

di Giulia Martorana


Inizialmente è buio.

Non sento niente intorno a me.

Improvvisamente vedo, dall'alto del mio becco, un luccichio in mezzo al blu spumoso.

Desidero tuffarmi in picchiata al suo inseguimento.

Desidero sentire la live brezza entrare, perdersi e ritrovarsi tra il mio candido manto, mentre continuo a discendere vorticosamente verso la mia preda.

Desidero sentire questo caldo abbraccio invisibile, che mi cinge e mi serra fino a sopraffarmi del tutto.

Desidero abbandonarmi alla forza attrattrice fino a sentirmi impotente.

Desidero dissolvermi, sorretta dalla vaporosa trasparenza, per osservare tutto ciò che mi circonda.

Desidero cadere fino a schiantarmi, per disperdermi in tutto e ritrovarmi dappertutto, senza pensare più a quel remoto luccichio.

Proprio nell'attimo prima del mio schiantarmi nell'umido scompare ogni cosa.

Tutto a un tratto comincia ad espandersi una luce fioca sempre più accecante.

Non vedo più la liquida distesa blu.

Mi sento catapultata in mezzo ad un verde silvestre.

Mi sento circondata da dolci profumi colorati e da svolazzanti melodie naturali.

Mi sento connessa a questo smeraldo vitale da forti radici legnose.

Mi sento portatrice di dolci rubini purpurei, appesi alle mie ombrose braccia.

Lentamente, però, comincio a percepire meno queste verdeggianti sensazioni; comincio a non percepire più la mia lignea pelle, né la mia verde linfa scorrente.

Rivedo il buio.

Con fatica riesco, infine, ad aprire le mie pesanti palpebre e capisco:

sono nel mio letto, è stato solo un sogno.

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disegni © Liz Climo
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