Il piatto di Katia Fundarò

Se lo trascinava avanti e indietro su quel pezzo di marciapiede tutto sconnesso, un'impresa quasi impossibile Lo tratteneva con tutto il suo corpo, soprattutto con gli arti anteriori si sforzava perché rimanesse fermo quanto bastasse a darci ogni tanto una sniffatina.

Poi, improvvisamente, lo lasciava e vi girava intorno, come a verificare che potesse magicamente rimanere immobile. La contemplazione in movimento.

A lui le imprese impossibili provocavano un'eccitazione primitiva, come forse solo ad un soldato assediato che non riconosce la sua fine.

Leo, infatti, non aveva fatto i conti con il figlio del proprietario della rosticceria! Quel diavolo di bambino, dopo aver assistito alla scena, dà un calcio al già instabile piatto di plastica e fa volare tutti gli spaghetti alla bottarga, di muggine e non di tonno.

Leo li distingueva dal colore giallo intenso e per il profumo vivo di uova fresche.

Rimaneva ora da raccogliere i resti di quella esplosione, a uno a uno, scippandoli dai pezzi di basalto sconnessi, con Lucifero a guardare.

© 2021 città futura
disegni © Liz Climo
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia